Il progetto web ”Thermae Himeraeae” nasce come tesi di laurea per il corso di D. U. Operatore dei Beni Culturali ad indirizzo archeologico dell’Università di Palermo presso il polo decentrato di Agrigento.

 

Si tratta di un prospetto di divulgazione sul web delle conoscenze storico-archeologiche del territorio termitano per l’accoglienza ed informazione turistica con l’opportunità che la stessa sia partecipata e condivisa a livello turistico con i più moderni sistemi di mobile sharing.

 

Il sito web si propone di focalizzare l’attenzione sulla promozione del valore culturale del territorio, dei beni storici e monumentali di Termini Imerese, che va ad aggiungersi a generosi contesti climatici, ambientali ed enogastronomici di cui la città beneficia, puntando ad un turismo di qualità, una porzione importante di viaggiatori che negli ultimi anni sta generando un forte incremento e che sempre più “consumano” beni culturali e storie legate al territorio.

 

L’evoluzione tecnica e il cambiamento rivoluzionario dovuto all’uso sempre più massiccio di accesso al sapere in piena mobilità hanno certamente favorito un avvicinamento alla conoscenza delle storie e dei beni culturali locali, tramite soluzioni informatiche, applicazioni web e mobile o piattaforme di storytelling che stanno cambiando il modo di fare turismo di qualità.

 

La motivazione di tale processo mi ha indotto a cercare di inserire il terrorio di Termini Imerese nel processo di trasformazione digitale e di condivisione, e questa tesi è un tentativo che va nella direzione della semplificazione dell’ articolato quadro di conoscenza dello sviluppo storico ed urbanistico della città di Termini. Lo scopo è di georeferenziare, su mappa virtuale, tutti i monumenti visibili o i rinvenimenti archeologici non più visibili, che sono stati documentati da storici, cultori del territorio e archeologi negli ultimi 200 anni circa. Il range temporale principale riguarda la Termini Imerese ellenistico-romana, ma non mancano alcuni riferimenti a periodi successivi.

 

L’obiettivo di questo lavoro è anche recuperare la memoria urbis, ovvero tirare fuori quello che la stratificazione secolare della città contemporanea tiene nascosto, spesso sotto appena qualche centimetro di terra, utilizzando il web, quale linguaggio moderno, immediato e di uso comune allo stesso tempo. Da questo punto di vista non viene coinvolto solo il turista, ma anche il cittadino di Termini, affinché si sostenga la necessità di ricordare, cosa che aiuta a migliorare la propria identità individuale e collettiva.

 

Il censimento dei rinvenimenti e dei luoghi ha avuto come punto base il volume edito dall’Istituto di Archeologia dell’Università di Palermo “Termini Imerese, Ricerche di Topografia e di archeologia urbana”, 1993, di Oscar Belvedere con Aurelio Burgio, Rosalia Macaluso e M. Serena Rizzo, che raccoglie i risultati di un periodo di indagini topografiche e di scavi archeologici intrapresi dal 1981, e che si prolungarono per un decennio, anche grazie alla coincidenza dei lavori di metanizzazione sull’intera area urbana avvenuta tra il 1989 e il 1991, che ha permesso agli studiosi di seguire e analizzare i numerosi scavi effettuati per il passaggio delle condutture e quindi, se necessario, di intervenire con saggi, seppure spesso di dimensioni limitate.

 

Fondamentale è stata anche la lettura di tutte le fonti dei diversi storici, archeologi, e non, che si sono avvicendati nei secoli e che hanno testimoniato, spesso in prima persona, decine di rinvenimenti in tutto il territorio della città. Tra questi, in ordine sparso, Baldassare Romano, Giuseppe Fiorelli, Saverio Ciofalo, Giuseppe Patiri, e altri. La consultazione dei testi è stata resa agevole anche grazie all’ausilio del web, dove sono disponibili diversi testi di riferimento e intere collane come la fondamentale “Notizie degli scavi di antichità”. Non mancano i contributi più recenti e successivi al manuale del 1993 che sono stati utili a dare una visione completa e aggiornata sull’urbanistica di Termini Imerese.

 

Fin dall’inizio al sito internet verranno associati due canali social, una pagina Facebook, il più noto social network al mondo, e un account Instagram, altro social network, che rimanderanno in rete, almeno settimanalmente, un’immagine che riguarderà la storia, i monumenti e i luoghi di Termini Imerese.

Annibale Cerrati