Il 28 agosto 1907, durante i lavori per la costruzione del magazzino e dell’opificio Bovaconti (ancora oggi esiste l’ex magazzino che viene utilizzato come attività commerciale), furono ritrovati due sepolcri. Segnalata la cosa all’ispettore agli scavi ed antichità S. Ciofalo, lo stesso informò immediatamente A. Salinas a Palermo, e dopo un sopralluogo furono eseguiti degli scavi. Delle cinque tombe ritrovate non vi è traccia documentaria, se non in unico schizzo approssimativo del Ciofalo allegato alla seconda relazione.
Una delle tombe era alla cappuccina, la seconda del tipo a baule, ricoperta da intonaco rosso con basamento rivestito da reticolato. La terza era una fossa chiusa da un lastrone di calcare, la quarta era anch’essa a baule, ma non fu scavata perché si trovava proprio sotto il muro di recinzione della proprietà, la quinta era completamente distrutta.
Tutte le tombe appartenevano allo stesso nucleo familiare e le epigrafi funerarie fanno intuire che si trattassero di due fratelli, della moglie di uno dei due e del loro figlio, liberti della gens Cornelia. Il dato epigrafico ne stabilisce la datazione tra la seconda metà del II e inizi del III secolo d.C..
Le immagini in basso sono tutte tratte da Bivona 1994.
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